Il pagamento di solito avviene per abbonamento, ma in alcuni casi è possibile acquistare la singola "copia", ossia avere l'accesso online all'intera edizione.
C'è qualche furbetto (italiano) che ha pensato di accedere illegalmente a queste copie complete dei quotidiani e di metterle a disposizione, altrettanto illegalmente su siti web (non italiani). In cambio di pubblicità
Ecco l'articolo su Il Sole 24 ore:
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... id=ABi8hfe
e su la Repubblica:
http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... -71517328/
Questi articoli sono sull'edizione free

Naturalmente io sto qui a commentare, i link ai quotidiani ce li avete già!
Beh, sono rimasto stupito che ci fosse tanta richiesta di lettura (a sbafo). Quando ho sentito che alcuni periodici statunitensi hanno abbandonato il cartaceo e sono passati al web a pagamento, non credevo potessero avere successo. Mi sbagliavo.
Certo Internet entra nella vita quotidiana di sempre più persone, e sostituisce molte funzioni analogiche con digitali.
Un sacco di gente oggi legge gli articoli stringati sui quotidiani web invece che recarsi all'edicola.
Molti oggetti oggi li acquistiamo online, un numero di telefono o un indirizzo li cerchiamo online, ecc. D'accordo.
Ma pensavo che la velocità del mondo di oggi portasse contemporaneamente anche ad un restringersi del tempo dedicato a leggere, ad informarsi. Ossia: la versione free va bene non solo perché è gratis, ma perché è breve.
Anche in TV vanno forte i telegiornali in edizione ridotta (come il TG3-minuti o altri simili) e le bande con le notizie tipo CNN che da tempo viaggiano in basso nello schermo del TG2 e di RaiNews24 aiutano a sapere cosa succede in pochi minuti. A proposito: sembra che da qualche giorno RaiNews24 abbia deciso di non interromperle più durante la pubblicità. Saluto questa iniziativa come semplice ma geniale. Anche perché quando mi metto a leggere i titoletti, credo come tutti, voglio proseguire fino a che non rileggo il primo che avevo letto all'inizio. Questo mi fà rendere conto che li ho letti tutti, e l'interruzione pubblicitaria rompeva quest'incantesimo. Ora non più, bene.
Rivendere illegalmente quello che altri si sono sudati o hanno pagato e che già vendono legalmente è veramente meschino, ma fa parte dell'etica prima ancora che della legalità.
L'informatica ci dice invece che spesso i siti che vengono dichiarati illegali in Italia non vengono propriamente "chiusi", ma che il routing verso quesi siti viene inabilitato ai client italiani. Questo perché spesso la giurisdizione su queste macchine non è italiana, e nemmeno lo sono le aziende intestatarie dei siti. In passato è addirittura successo che semplicemente si agiva sul DNS facendo sì che il nome proibito venisse risolto in 127.0.0.1: il loopback. Significa che se avete un sito web sul vostro PC verrete collegati a quello, sennò errore. Io ovviamente ne ho uno di test e me lo vedevo comparire, qualche volta

In questi articoli non viene specificato bene cosa intendano per "chiusi". Spero che la chiusura sia efficace, perché gli utenti non possano aggirare tale restrizioni.
Quando i siti sono italiani viene sostituita la homepage con un bel logo della Guardia di Finanza o dell'autorità che ha eseguito il sequestro, accompagnato da una bella scritta che spiega che il sito è stato, appunto, sequestrato. Questo sì, che è efficace.
